Sabato 22 luglio ore 19 – Jepis Bottega
Nella Serata Alpha del 22 luglio ascolteremo la storia di artigiana e narratrice di Sabrina Lettieri. Le sue bambole raccontano storie e viaggi, durante la serata ammireremo alcune delle sue creazioni, ascolteremo il suo racconto che sarà accompagnato da un esperimento di narrazione nel quale tutti coloro che parteciperanno saranno coinvolti nell’ideazione e progettazione di una propria bambola narrante!
Il racconto di Sabrina sarà accompagnato dalla presenza del libro da lei scelto per l’occasione: “Destinazione Santiago di Riccardo Finelli”.
Chi è Sabrina Lettieri?
Artigiana e disegnatrice del racconto
Incline al disegno sin da bambina, affascinata dai ritagli di tessuto che la madre lasciava dietro sé nei suoi lavori di sartoria, immaginava le storie che quelle trame nascondevano, e che ancora avrebbero potuto raccontare attraverso il loro riuso. Nonostante la propensione alle arti manuali, intraprende percorsi di studio di carattere multidisciplinare, frequentando dapprima il Liceo delle Scienze Sociali, per poi proseguire gli studi universitari presso la Facoltà di Scienze Politiche. Durante entrambe le esperienze, riesce a trovare il modo di esprimere le sue propensioni, sfruttando la passione per il disegno per rappresentare illustrazioni umoristiche e idilliache del suo mondo, e delle persone che lo popolavano.
Dopo aver concluso il suo percorso di studi, effettua il suo ingresso nel mondo del lavoro, nel settore dei trasporti e della logistica.
Qui si occupa della fatturazione passiva legata ai traffici intermodali in espansione dell’azienda. La fervida immaginazione la conduce ad immaginare quel mondo come una rete di mattoncini Lego di colore blu, in diffusione. È proprio a quella scrivania che accoglie l’invito ad esplorare un posto nuovo, in cui confida di poter trovare il mattoncino mancante, quello che chiarisce pensieri all’epoca disordinati.
Era il 4 gennaio 2017. Prima di partire in direzione di quell’isola, decide di realizzare una bambola da poter portare con sé.
Comincia, in modo del tutto inconsapevole, un gioco. Quella bambola diventa la protagonista di una serie di scatti che la immortalano sulle più belle vedute cartolina del posto. Il gioco le piace, lo ripete per altre piccole esperienze. Poi si interrompe. Per ripartire grazie al supporto di amici, conoscenti e persone sconosciute prima di quello scambio, che rendono possibile il raggiungimento di numerosissime mete tra Europa, Stati Uniti, Africa ed Asia. Conserva più di un centinaio di foto cartolina.
Qualche anno dopo, nel 2020, accadono due cose molto importanti.
Diventa madre e decide di lasciare il suo posto di ufficio, con l’obiettivo di far diventare quelle stesse passioni un lavoro, e consentendole di godere appieno della crescita del piccolo Francesco. In quello stesso periodo, complice lo stato delle cose che il mondo stava attraversando, riscopre la possibilità di compiere, sempre insieme alle sue bambole, un viaggio del tutto nuovo, quello alla scoperta di se stessi. Le sue bambole, quindi, abbandonano i connotati tipici dei luoghi verso i quali erano destinate, e cominciano ad assumere le sembianze di persone e di storie di vita vera. Attualmente lavora con sacrificio affinchè il suo sogno diventi progetto compiuto, nutrendosi delle ispirazioni provenienti dal mondo che la circonda, dalle storie che ascolta e dalle relazioni che instaura. In Jepis Bottega, con la Piccola Scuola per Artigiani del Racconto, realizza tre importanti progetti: La bambola del tempo libero, La bambola Alphabeta, La bambola mascotte della Piccola Scuola (2022).
In collaborazione con Vincenzo Moretti, realizza La bambola del lavoro ben fatto (2023), con annesso un racconto che trae ispirazione dalla lettura del libro Il lavoro ben fatto di Vincenzo e Luca Moretti, e da alcuni suoi piccoli aneddoti di famiglia.